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Il libro pone a confronto due quaderni di cucina compilati nel corso della prima metà del '900, rispettivamente dalla zia Eufemia, pavese, e dalla zia Fiorina, palermitana trapiantata a Pavia. Casella propone un confronto in cucina dove le sfumature prevalgono sulle differenze nette, dove tra i brodi e le zuppe si fa largo timidamente un "cucchiaino scarso di Liebig", simbolo di un'Italia che sta cambiando. Accanto alle ricette, i ricordi e le storie di queste due donne ricostruiti sulla base di vari contributi, per inseguire, tra i piatti, le vicende delle loro autrici. Infine le foto dell'epoca: la salumeria Bianchini, la fabbrica di cioccolato di Bartolomeo Viola...